Recensione Dynasty Warriors 6

Nata nel lontano 1997 sulla prima PlayStation, la serie Dynasty Warriors nel corso del tempo ha conquistato sempre più spazio sul mercato delle console approdando, negli anni successivi, prima su PlayStation 2 e Xbox 360, poi anche su Nintendo DS e PlayStation Portable.
Nonostante la serie possa vantare oltre dieci capitoli, la trama narrata è sempre la stessa: nella Cina feudale tantissimi signori della guerra si contendono il controllo del territorio ed è vostro compito condurre un guerriero (selezionabile tra tanti) attraverso lunghi scenari ed eliminare ogni nemico che osa intralciarvi il cammino.
La meccanica di gioco di Dynasty Warriors 6, il primo disponibile su PlayStation 3, è la stessa degli altri capitoli ossia un "Hack'n'Slash" in cui l'unico modo per giungere alla gloria è quello di "correre" fino alla fine della mappa, abbattere tutti i nemici presenti e, di tanto in tanto, sconfiggere qualche boss. Come in tutti i giochi del genere, anche Dynasty Warriors 6 è un titolo che punta più alla "quantità" dei nemici che alla "qualità". Infatti, dopo i primi minuti è possibile rendersi conto di quanta poca intelligenza siano dotati gli avversari poiché non riescono né a organizzare tattiche di attacco né tantomeno a risultare pericolosi in qualche modo, nonostante il loro numero superi abbondantemente la cinquantina. Come se non bastasse, a rendere meno credibili le battaglie, ci pensano i soldati alleati che si limitano unicamente a correre verso il nemico senza sferrare alcun tipo di attacco.

A non rendere Dynasty Warriors 6 un prodotto vincente non è solo il monotono gameplay che propone ancora gli eterni difetti legati a questa serie, ma anche la mediocre realizzazione tecnica. Elencare tutti i problemi del comparto grafico è davvero un'impresa titanica poiché ovunque sono presenti strafalcioni di programmazione, oppure semplicemente segni della "pigrizia" programmativa che hanno reso alcuni elementi del gioco troppo simili tra loro. Alcuni scenari, infatti, appaiono smorti e poco distruttibili, mentre i personaggi secondari non presentano grosse differenze dal punto di vista estetico. Nulla da segnalare invece per quanto riguarda le animazioni, ben realizzate e poco macchinose.
Il comparto sonoro si presenta addirittura peggiore di quello grafico in quanto non solo la colonna sonora è del tutto anonima e poco "epica", ma è anche assente il doppiaggio in lingua giapponese che avrebbe potuto rendere un po' più realistico il tutto.
Se si riesce a sorvolare sugli aspetti negativi del gioco (e credeteci, non è facile), è possibile trovare anche del buono nel comparto tecnico di Dynasty Warriors 6. Infatti, ancora una volta, i comandi sono davvero semplici da apprendere e consentono di realizzare con semplicità attacchi spettacolari, la cui potenza andrà aumentando ogni qualvolta ucciderete un certo numero di nemici.
Contrariamente al passato Dynasty Warriors 6 consente di personalizzare maggiormente i propri personaggi attraverso l'acquisizione di nuove abilità una volta raggiunto un certo livello di esperienza ed è inoltre possibile cimentarsi in una modalità multiplayer locale che consente a due giocatori di portare a termine la modalità di gioco principale.