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 Recensione Rhem 3: La Biblioteca Segreta

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MessaggioTitolo: Recensione Rhem 3: La Biblioteca Segreta   Recensione Rhem 3: La Biblioteca Segreta Icon_minitimeSab Mag 31, 2008 1:27 pm

Di nuovo sul nostro vagoncino, in viaggio su una rotaia che non sembra finire mai. Tutto è automatico: alla pressione di un solo bottone il nostro vagone monoposto si mette in movimento, le porte si aprono, ci addentriamo in Rhem. Ma è solo una breve illusione: presto una porta ci sbarra la strada e sembra non volerne sapere di aprirsi. L'enigma che troviamo a breve distanza non sembra essere risolvibile. È dunque già finita la nostra avventura? Affatto: come al solito sfoderiamo un po' di acume misto a spirito di osservazione ed ecco che subito riusciamo a saperne di più dal nostro affezionato Kales. I reperti da noi rinvenuti nelle precedenti avventure trascorse in Rhem hanno rivelato di essere la chiave per scoprire l'esistenza di una misteriosa gemma nera. Questa sarebbe nascosta in una zona ancora inesplorata: la Biblioteca Segreta! All'interno di questo nuovo labirinto si può entrare uno alla volta: Kales ha scoperto come fare, ma non può seguirci poiché la porta si richiude automaticamente dopo pochi secondi, consentendo il passaggio solo a noi. Da questo momento in avanti siamo soli soletti, esploratori di una nuova porzione di Rhem: la Biblioteca Segreta dove non ci aspettano solo polverosi scaffali carichi di libri. Essendo la biblioteca di un posto come Rhem, non è certo una biblioteca qualunque...

Rhem si rinnova, ma solo nella grafica. Fin dal primo momento appare evidente lo sforzo fatto per rendere più appagante per gli occhi l'avventura ben nota agli appassionati del genere. Ma prima di procedere con i dettagli, diamo una rapida descrizione generale su Rhem 3: La Biblioteca Segreta per chi non avesse mai visto i due episodi precedenti. Si tratta di un'avventura grafica cosiddetta "punta e clicca", ovvero tramite il mouse si interagisce con delle schermate statiche dove appaiono meccanismi, pulsanti, leve e via dicendo. Il protagonista esplora questo dedalo interminabile in prima persona e per cambiare la visuale bisogna fare attenzione alla sagoma del puntatore: quando essa cambia indica il tipo di azione che si può compiere. Le azioni possibili sono girare a destra o a sinistra (sempre di novanta gradi), voltarsi, guardare in alto o in basso dove possibile, spostarsi in avanti e interagire. C'è anche un inventario dove riporre gli oggetti che si possono raccogliere, ma è estremamente semplice da usare.
Rispetto agli episodi precedenti però l'aspetto grafico è stato migliorato. L'area occupata dall'immagine del gioco è stata ampliata, le transizioni sono molto più gradevoli e meno brusche, rendendo più difficile perdere l'orientamento quando si cammina in mezzo ai corridoi o tra le claustrofobiche stanze della Biblioteca Segreta.
I meccanismi di gioco però non sembrano affatto cambiati: enigmi da risolvere in base all'osservazione dell'ambiente circostante, in base alla logica o al reperimento di indizi di ogni tipo. Tutto come al solito in Rhem 3: La Biblioteca Segreta. Bisogna spremersi il cervello e aguzzare la vista: tenendo d'occhio cavi e meccanismi vari, usando la logica per dedurre come attivare le sequenze di pulsanti nel modo corretto, esplorando e cliccando in giro per vedere di non farci scappare nulla, anche se alle volte è possibile raggiungere il medesimo risultato facendo percorsi diversi. Mai dare qualcosa per scontato in Rhem.
Sembra quindi che Rhem 3: La Biblioteca Segreta non abbia nulla da offrire più dei suoi predecessori. Forse non è proprio così: la grafica migliorata giova moltissimo al gioco che essendo un'avventura "punta e clicca" può permettersi di fare sfoggio di un gran numero di dettagli. Ma ovviamente non è sulla grafica che un titolo del genere punta: è la trama da scoprire, la quantità di enigmi che il giocatore deve risolvere per arrivare a sapere se davvero è solo una preziosa gemma nera la ricompensa per tutti i suoi sforzi.
Tutti gli appassionati di enigmistica "meccanica" ed esplorazione di labirinti mettano quindi nella lista della spesa Rhem 3: La Biblioteca Segreta. Siamo certi che possono trovare filo da torcere per la loro mente allenata dalla logica. Se poi sono dei reduci di Rhem a giocare, possono trovare dei gradevoli riferimenti agli episodi precedenti... ma non vogliamo svelare troppo. Rhem è un gioco che va vissuto in prima persona e non può essere raccontato facilmente. Non mi resta che consigliarvi questo gioco, ma solo se siete appassionati esploratori di avventure grafiche ricche di enigmi e puzzle di logica.
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