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 Recensione Castlevania: The Dracula X Chronicles

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MessaggioTitolo: Recensione Castlevania: The Dracula X Chronicles   Recensione Castlevania: The Dracula X Chronicles Icon_minitimeGio Mag 29, 2008 4:40 pm

Recensione Castlevania: The Dracula X Chronicles 00000610
Dracula, un nome che incute terrore. Un personaggio che ha stimolato la fantasia di scrittori, cineasti e, a quanto pare, anche sviluppatori. Quelli di Konami, in particolare, che non sono famosi solo per Pro Evolution Soccer. Sarà pure meno noto del titolo calcistico per eccellenza, ma Castlevania ha alle spalle una lunga tradizione e una nutrita schiera di appassionati. Lo spartiacque all'interno della serie è stato quel Symphony of the Night pubblicato anni or sono su PSOne e osannato da critica e pubblico. Un gioco che, ispirandosi a Metroid, modificava la natura stessa della saga, approfondendo la componente esplorativa e aggiungendo al tutto una spolverata di elementi da gioco di ruolo. Prima di Symphony of the Night, però, la serie aveva già raggiunto una certa notorietà, soprattutto in Giappone.
Con Castlevania: The Dracula X Chronicles, Konami porta alla ribalta Rondo of Blood, l'episodio precedente a Symphony of the Night che mai varcò i confini orientali. Riadattandone per l'occasione l'aspetto estetico: il 2D primitivo dell'originale lascia spazio ai poligoni, a un 3D "di facciata" che rimane però ancorato alle dinamiche a due dimensioni. Un'operazione revival che gli appassionati non potranno che apprezzare, ancor più considerando le sorprese che questo piccolo UMD cela.

Dracula non ha, in genere, buone intenzioni. Ce l'ha con la famiglia Belmont, colpevole di perseguitarlo dall'alba dei tempi. Qualche pazzo pronto a resuscitarlo si trova sempre, pure in Rondo of Blood. Riportato in vita, tornato al proprio Castello, Dracula brama potere e vendetta. L'obiettivo del protagonista, naturalmente, è di eliminare il signore del male.
Giocare a The Dracula X Chronicles, soprattutto per chi ha conosciuto la serie nelle sue ultime incarnazioni, è un po' come ritrovare un vecchio amico. Lungo i livelli di gioco emergono nemici già visti, dinamiche familiari, elementi già incontrati. È un po' come fare una lezione di storia, riscoprire le radici di un gioco per capirne l'evoluzione. Rispetto alla trasformazione che la saga ha attuato con Symphony of the Night e che l'ha avvicinata per molti aspetti a quella di Metroid, Rondo of Blood ricorda un altro grande classico: Super Ghouls 'n Ghosts di Capcom. Come lo sventurato cavaliere che rimane sovente in mutande, il protagonista del titolo Konami prosegue dritto verso la meta lungo i tipici livelli che culminano con lo scontro decisivo col boss di turno. Come nel più classico degli action a scorrimento. Si intravedono però, qua e là, i germogli di ciò che la serie sarebbe diventata: la possibilità, in alcuni momenti, di scoprire nuovi percorsi; l'attenzione alle armi magiche, i mitici cuoricini che consentono di utilizzare le abilità speciali.
Il protagonista, dotato dell'immancabile frusta, si aggira all'interno del castello di Dracula e deve impegnarsi non poco per sopravvivere. Ci sono pipistrelli ovunque, zombie che spuntano dal terreno, occhi volanti e scheletri che lanciano ossa. Ma, soprattutto, c'è un livello di difficoltà che oggi appare anacronistico: forse ai tempi quel che contava, per i videogiocatori, era la sfida. Oggi le cose sono un po' cambiate: nuove orde di giocatori puntano al divertimento, all'intrattenimento senza troppe pretese, a godersi una bella esperienza di gioco. Punti di vista differenti, naturalmente, ma Konami con The Dracula X Chronicles non ha puntato certo ad alcuna mediazione: è una bella avventura, senza dubbio, ma anche bella tosta.

The Dracula X Chronicles è un action a scorrimento decisamente difficile. Non impossibile, ma spesso frustrante. Il game over costringe a ricominciare il livello dall'inizio, cosa cui, diciamolo, non siamo più abituati. I nemici son teste dure e fanno male, alcuni passaggi poi costringono a imprecare. Non è raffinato, d'accordo, ma certe volte scappa. In più la trasformazione cosmetica del gioco, che passa dal vecchio 2D a una sorta di finto 3D, in cui la profondità dei poligoni non nasconde dinamiche a due dimensioni, può infastidire. Per salire le scale, per esempio, bisogna premere la croce direzionale in su, ma basta saltare per ripiombare subito a terra. Per nulla intuitivo, a tratti significa morte o danno sicuro. Anche la coordinazione salto-arma non è immediatamente intuitiva, e spesso capita di venire colpiti non tanto per scarsa attenzione quanto per scarso tempismo dei comandi. In generale, comunque, The Dracula X Chronicles rimane più che godibile, un assaggio gustoso di ciò che la serie sarebbe diventata con Symphony of the Night. Cosa ancor più importante, nasconde nel suo UMD sia l'originale Rondo of Blood in due dimensioni sia, rullo di tamburi, lo stesso Symphony of the Night. Un capolavoro che da solo vale il prezzo della corsa, un extra strepitoso non così facile da sbloccare. Noi, ovviamente, non vi diremo come fare, in bocca al lupo.
L'operazione revival di Konami è ampiamente promossa, ma è innegabile che Rondo of Blood, rimanendo così ancorato al passato, possa a tratti sembrare inadatto al pubblico odierno. Poco importerà all'appassionato, ma è un dettaglio che va considerato. È un titolo che, comunque, già mostra la qualità della serie, ma che appare sin troppo difficile: con costanza, però, riuscirete a portare a termine i nove livelli del gioco. Preparatevi, insomma, a godervi l'atmosfera tetra del castello di Dracula, portato a nuova luce da un intervento di cosmesi estetica non indifferente. Ma armatevi anche di tanta, tanta pazienza. E una volta sbloccato Symphony of the Night custodite questo UMD come fosse la cosa più preziosa che avete.
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